Regesto Dinanzi al nobile Marco Antonio dei signori di Spilimbergo, il notaio prete Sebastiano chiede, a nome di Speranza vedova di Giovanni pellicciaio del fu Cicutto da Spilimbergo, di poter udire le testimonianze di coloro che erano presenti quando il defunto Giovanni dettava oralmente le proprie volontà, senza che si potesse farne scrittura a causa della mancanza di notai. Ciò avveniva il 21 luglio, all’ora terza di notte, nel lazzaretto sulla riva del Tagliamento, presso S. Giovanni. Perciò il 13 ottobre vengono uditi dal notaio quali testimoni Cristoforo de Agnilina calzolaio, Mattia fabbro del fu Matteo fabbro e Nicolò detto “Cau” sarto del fu Salvatore da Spilimbergo: essi riferiscono le parole del testatore, in parte in friulano, confermando che egli aveva stabilito di lasciare all’ospedale di S. Giovanni la sua casa, sita in la Riva de li Carlins, confinante con le androne a occidente e a oriente, con mezzogiorno con la casa di quelli di Brunissa, e verso monte con la casa tenuta da Ciano Claudi; in favore dell’ospedale di S. Giovanni disponeva anche un legato di dieci lire di soldi; chiedeva che fosse restituito alla chiesa di S. Maria un prestito di due quarte di frumento, infine voleva donare uno staio di frumento alla fabbrica di S. Rocco. Nominava suoi eredi la moglie e il figlioletto, stabilendo che dopo la morte di questi l’eredità dovesse passare al suddetto ospedale.
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