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Pergamene trovate: 261
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Manumissione di un servo
Identificativo
Linzi003
Datazione
1335 febbraio 4
Regesto
Poiché i fratelli W[olvino] e [Galvano] del fu Olvrado di Maniago, agendo anche a nome del nipote Usbaldo del fu Al[merico], avevano manomesso il servo Pellegrino del fu Ottonello detto “Walputta”, ora Usbaldo ratifica tale affrancazione.

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Manumissione di un servo
Identificativo
Linzi004
Datazione
Sec. XIV (1350 ca.)
Regesto
Si tratta probabilmente di una ratifica da parte di Usbaldo di Maniago circa la precedente affrancazione del servo Pellegrino del fu Ottonello detto “Valputta”.

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Manumissione di un servo
Identificativo
Linzi005
Datazione
1351 ottobre 26
Regesto
Galvano signore di Maniago, anche a nome del nipote Usbaldo, per amor di Dio e in remissione dei suoi peccati manomette il servo Pellegrino del fu “Gualputo” ed i suoi discendenti: egli promette di non richiedere altro e di non ostacolare in alcun modo la loro libertà, sotto pena di duecento lire.

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Manumissione di un servo
Identificativo
Linzi025
Datazione
1382 agosto 20
Regesto
Daniele figlio del nobile Odorico di Pinzano abitante a Spilimbergo dona all’altare della chiesa di S. Maria di Aquileia un suo servo e uomo di masnada di nome Corrado del fu Zanino da Meduno, liberandolo in tal modo dal giogo della servitù insieme ai suoi discendenti, col suo proprio peculio e con i suoi beni.

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Manumissione di un servo
Identificativo
Linzi002
Datazione
[1327 agosto] 24
Regesto
Documento riguardante la manumissione di Pellegrino del fu Ottonello detto “Valputta”, servo di masnada dei signori di Maniago.

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Manumissione di una serva
Identificativo
Linzi028
Datazione
1385 luglio 10
Regesto
La nobildonna Subetta del fu Corrado di Ungrispach moglie di Francesco di Guecello Coradina di Maniago, memore dei benefici ricevuti dagli sposi Diolaiuti e Spicia e dalla loro figlia Bitussa, sua ancella e serva di masnada, decide di manomettere e liberare detta Bitussa dal giogo della servitù offrendola all’altare della chiesa di Aquileia.

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Pagamento di un debito
Identificativo
Linzi047
Datazione
1424 dicembre 9
Regesto
Lorenzo de Montanea del fu Ubertino da Piacenza ottiene da Giacomo del fu ser Bonaldo da Montereale, garante nei confronti del fratello Bartolomeo, il pagamento di un debito di dieci ducati contratto da detto Bartolomeo per l’acquisto di alcune vacche, oltre al risarcimento dei danni e delle spese processuali.

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Patti dotali
Identificativo
Linzi057
Datazione
1448 gennaio 7
Regesto
Domenico seraturarius del fu Giovanni seraturarius da S. Daniele, agente anche a nome dei fratelli minori Antonio, Giacomo e Andrea, assegna in dote alla sorella Leonarda dieci marche di soldi da consegnarsi entro dieci anni, oltre al corredo costituito da un baule, un letto nuovo di fustagno, una coltre, una veste riccamente ornata d’argento e dorata, una veste di biritino, un gabbano e altri oggetti di vestiario in lino, mentre il futuro marito, Giovanni calzolaio del fu Biagio da Faedis abitante a Udine, le promette la somma di dodici marche e una cintura d’argento dorato del valore di cinque marche di soldi.

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Patti dotali
Identificativo
Linzi006
Datazione
1352 maggio [...]
Regesto
I fratelli Enrico, Giovanni, Casmanno e Mattia del fu Utussio da S. Vito promettono di dare in moglie la sorella Uliana a Nicolò di Paolo detto “Grallo” da Spilimbergo entro il prossimo giorno di S. Michele, assegnandole una dote di venti marche di soldi da pagarsi in quattro rate annuali dopo la celebrazione del matrimonio, e due indumenti foderati di pelliccia di volpe. I patti prevedono che, se Uliana premorisse al marito senza lasciare prole, detto Nicolussio potrà tenere per sé solamente dieci soldi grossi, restituendo il resto della dote; se invece il marito le premorisse senza prole, Uliana terrà per sé la dote e riceverà quindici soldi grossi tolti dai beni del marito; se invece Uliana avrà dei figli ma vorrà risposarsi, o vivere da sola, dopo la morte del marito, potrà usufruire della dote quale vitalizio, da spartirsi poi tra gli eredi.

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Patti dotali
Identificativo
Linzi045
Datazione
1422 giugno 15
Regesto
Giovanni Claviger assegna in dote a donna Sabbata, sua futura moglie, la somma di dodici ducati; i patti prevedono che, in caso di morte del coniuge senza discendenti, Sabbata debba ricevere tre ducati; se invece fosse la moglie a decedere senza prole, al marito spetterebbero due ducati.

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Patti dotali
Identificativo
Linzi065
Datazione
1453 ottobre 10
Regesto
I fratelli Domenico e Antonio del fu Giovanni seraturarius da S. Daniele promettono di dare in moglie la sorella Elena a Domenico del fu Domenico di Pers, assegnandole in dote un letto con coperte di fustagno e lenzuola e altro, una cassapanca in noce, due vestititi, due pellicce, ghirlande o fasce per l’ornamento del capo, un’altra veste decorata con bottoni; Domenico, da parte sua, la riceverà in moglie donandole una cintura d’argento dorato del valore di quattro ducati e un anello.

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Permuta
Identificativo
Linzi134
Datazione
1518 giugno 15
Regesto
Il nobile Agostino del fu Tommaso dei consorti di Spilimbergo cede in permuta a Giovanni Leonardo barbiere del fu Bernardino barbiere, priore dell’ospedale di S. Giovanni Battista, a Colò serario de Cimatoribus e a Stefano di Sebastiano Spilisii da Spilimbergo, camerari dell’ospedale, e a prete Battista cappellano dello stesso ospedale, un pezzo di terra arata e in parte piantata con viti e alberi, sita nelle pertinenze di Spilimbergo, ricevendone in cambio quattro orti di proprietà dell’ospedale, siti in quelle stesse pertinenze, due dei quali erano stati affittati al defunto nobile Giacomo, fratello di Agostino. Il successivo 30 novembre, nella sacristia di S. Maria di Spilimbergo, il nobile Agostino presenta al notaio un breve scritto sigillato, contenente una lettera del vescovo di Caserta datata Roma, 18 agosto 1518. Infine, il primo dicembre 1518 avviene la ratifica della permuta; i pezzi di terra ricevuti in permuta dal nobile Agostino, già appartenuti all’ospedale di S. Giovanni Battista e alla chiesa di S. Croce di Baseglia, sono posti in località Tavella e in località Prope et extra Castrum Spilimbergi.

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Permuta
Identificativo
Linzi106
Datazione
1502 novembre 14
Regesto
Il nobile Antonio del fu Simone dei consorti di Zoppola permuta certi suoi terreni siti nelle pertinenze di Zoppola con la fraterna di S. Giovanni di Spilimbergo.

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Permuta
Identificativo
Linzi021
Datazione
1379 febbraio 17
Regesto
Poiché il defunto notaio Nicolò Balisterii da Udine nel suo testamento aveva stabilito garantire la restituzione del morgengabe e delle dismontadure della moglie donna Benedetta, figlia di ser Enrico del Tor da Spilimbergo, obbligando una decima da esigersi nella villa di Nogaredo, ora donna Elisabetta e suo figlio Tommaso hanno concordato di permutare detta decima con una braida sita nel territorio di Spilimbergo, in località “Royal”, appartenente a Morando di ser Mattiussio di Ragogna abitante a Spilimbergo.

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Permuta
Identificativo
Linzi122
Datazione
1509 febbraio 21
Regesto
Paolo Carli priore della fraterna di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, con il consenso dei camerari e del consiglio, cede in permuta a ser Antonio Benzono aromatario da Spilimbergo una casa sita a Spilimbergo, in località Broilutio, confinante con la casa dello stesso ser Antonio, con la casa di Daniele Soiana dalla parte inferiore, la fovea calzinariorum e la via pubblica. In cambio ser Antonio cede all’ospedale un livello di due staia di frumento, che egli pagherà ogni anno il giorno dell’Assunzione di S. Maria su una sua casa sita a Spilimbergo, in Borgo nuovo, confinante con la casa di ser Giorgio da Crema, l’orto dello stesso ser Antonio, e le vie pubbliche da due lati. Il giorno 18 febbraio 1510, nel palazzo patriarcale di Portogruaro, Giovanni Battista de Mello vicario generale di Concordia, su richiesta della fraterna di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, approva e certifica che tale permuta è avvenuta nell’interesse della fraterna.

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Procura
Identificativo
Linzi092
Datazione
1484 aprile 24
Regesto
Domenico claviger del fu Giovanni serarius da S. Daniele, cassando un precedente atto di procura verso il nipote Battista del fu ser Nicolò Iuliani da Latisana, nomina ora suo procuratore frate Nicolò dell’Ordine di S. Spirito, figlio del fu Giovanni da Faedis, anch’egli suo nipote, al fine di far valere certi suoi diritti sull’eredità del defunto Pellegrino del fu Pizul da Spilimbergo.

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Procura
Identificativo
Linzi049
Datazione
1427 luglio 12
Regesto
Alberto del fu ser Guido dela Sale da Padova nomina sua procuratrice donna […..] del fu Giovanni Pancuti da Porcia abitante a S. Daniele, vedova di detto ser Guido suo padre, al fine di vendere una certa sua casa coperta di tegole sita nel castello di S. Vito.

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Procura
Identificativo
Linzi062
Datazione
1451 gennaio 14
Regesto
Il giovane Giovanni pittore figlio di magister Simone Francigena barbiere e cerusico abitante a Spilimbergo nomina suo procuratore il genitore Simone in ogni sua lite, e specialmente nel richiedere la restituzione di certi suoi beni in Venezia o altrove.

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Procura
Identificativo
Linzi054
Datazione
1443 giugno 20
Regesto
Simone barbiere medico, agendo a nome di Biagio barbiere del fu Giacomo Gomba da Spilimbergo donatario del defunto fratello Giovanni Antonio barbiere, così come a nome della moglie Vegnuda del fu Giacomo Gomba e di donna Elena del fu Agostino, nomina certi procuratori al fine di recuperare parte dell’eredità di detto Giovanni Antonio Gomba.

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Procura
Identificativo
Linzi031
Datazione
1390 gennaio 11
Regesto
Uliana del fu Bartolomeo da Forgaria moglie di Domenico de Colle, col consenso del marito, nomina il fratello prete Nicolò del fu Bartolomeo da Forgaria suo procuratore onde far valere e riscuotere i legati disposti in favore di lei dal defunto fratello Andrea, che abitava a Spilimbergo.

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