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Testamento |
Identificativo Linzi214 |
Datazione 1561 febbraio 8 |
Regesto Giovanni Antonio detto “il Moro” del fu Nassuto Minini da Sequals abitante a Spilimbergo detta il proprio testamento e chiede di essere sepolto presso la chiesa del monastero di S. Pantaleone di Spilimbergo. Lascia in legato all’ospedale di S. Giovanni Battista un livello di una quarta di frumento, da pagarsi su un suo campo avente capacità di semina di tre quarte, con patto di francazione mediante il pagamento di quindici lire e mezza. Infine, egli nomina sua erede universale la moglie Susanna del fu Simone di Bartolomeo da S. Odorico, alla cui morte l’eredità passerà ai figli Tofolo e Caterina. |
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Testamento |
Identificativo Linzi206 |
Datazione 1556 agosto 3 |
Regesto Nicolò del fu Giovanni Zenar da Spilimbergo detta il proprio testamento e dispone un legato di due quarte di frumento in favore dell’ospedale di S. Giovanni Battista, da pagarsi sulla sua casa sita in Borgo nuovo, confinante con le androne da due parti, con la casa degli eredi di Stefano Spilisii a mezzogiorno, e con la casa degli eredi di Giacomo Cudiella verso monte; e ciò affinché si facciano celebrare due messe per il suo anniversario, dando sei soldi a ogni prete officiante. Infine, nomina suo erede universale il genero ser Matteo del fu ser Domenico de Fontanellis, marito di sua figlia Agnese, confermando quanto disposto al tempo delle loro nozze, come risulta da uno scritto del notaio ser Partenio Cisternini. In caso di morte di tutti i discendenti, l’eredità passerà all’ospedale di S. Giovanni Battista.
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Testamento |
Identificativo Linzi102 |
Datazione 1500 luglio 20 |
Regesto Albertino del fu [Simone (?)] dei nobili consorti di Spilimbergo, essendo malato e reso balbuziente, ma lucido di mente, detta il proprio testamento stando seduto su una sedia: tra le altre cose, lascia all’ospedale di S. Giovanni di Spilimbergo un manso nel villaggio di Istrago, retto da Giovanni Feltrino, un altro manso nello stesso luogo, retto da Giovanni Giuliani, e una decima su un manso sito nelle pertinenze di Toppo. Infine, nomina suoi eredi universali i fratelli Ercole, Dario e Tiberio del fu Francesco Pinzinini dei consorti di Spilimbergo. |
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Testamento |
Identificativo Linzi135 |
Datazione 1518 luglio 24 |
Regesto Il nobile Girolamo del fu Orlando dei consorti di Spilimbergo detta il proprio testamento e chiede di essere sepolto nella chiesa di S. Maria di Spilimbergo, nel tumulo dei suoi antenati. Lascia all’ospedale di S. Giovanni Battista un legato di dieci ducati per acquistare un livello di uno staio di frumento, con il cui provento annuo si dovrà poi comprare la legna per riscaldare i poveri durante l’inverno. Se i camerari dell’ospedale non eseguiranno tale disposizione, il capitale spetterà al nobile Odoardo, suo nipote (sororius). Infine, istituisce erede universale il fratello Troilo |
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Testamento |
Identificativo Linzi133 |
Datazione 1517 febbraio 8 |
Regesto Giovanni calzolaio del fu Noto di Giorgio de Schiant de Agnilina abitante a Spilimbergo, essendo malato, detta il proprio testamento e chiede di essere sepolto presso la chiesa di S. Pantaleone. Lascia all’ospedale di S. Giovanni Battista un legato annuale di uno staio di frumento, a patto che i camerari dell’ospedale facciano celebrare messa per il suo anniversario con quattro sacerdoti, ognuno dei quali riceverà sei soldi. Infine egli istituisce suo erede universale il figlio Antonio Valentino, e nomina procuratori il fratello Pietro abitante a Portogruaro, Giacomo del fu Taddeo orefice da Spilimbergo e Giovanni detto “Broda”, olim de Agnilina, abitante a Spilimbergo. |
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Testamento |
Identificativo Linzi117 |
Datazione 1506 agosto 14 |
Regesto Battista del fu Antonio Canciani abitante nel suburbio di Spilimbergo, essendo malato e volendo disporre dei suoi beni terreni affinché essi non pervengano a persone ingrate, detta il proprio testamento e chiede di essere sepolto nel cimitero di S. Maria di Spilimbergo, nel tumulo dei sui antenati. Conferma quanto disposto in un suo precedente testamento, vale a dire un legato di sei quarte di frumento in favore dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, a patto che si faccia sua memoria con sei messe annuali; lascia una parte di una braida nelle pertinenze di Spilimbergo ai nipoti Antonio, Giovanni, Biagio e Nicolò. Infine, nomina sue eredi in parti uguali Menina, Antonia, Matiussa e Susanna. |
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Testamento |
Identificativo Linzi061 |
Datazione 1449 maggio 25 |
Regesto Matteo mugnaio del fu Domenico Broili da Spilimbergo detta il proprio testamento e chiede di esser sepolto nel cimitero della chiesa di S. Maria di Spilimbergo, cui dona per l’anno presente cinque libbre d’olio. Dopo aver ricordato nel testamento la moglie Agnese, nomina suo erede universale il figliastro Daniele di Giovanni da Istrago, il quale dovrà far celebrare il suo anniversario con tre sacerdoti, dando a ciascuno di essi sette soldi. |
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Testamento |
Identificativo Linzi103 |
Datazione 1501 febbraio 6 |
Regesto Giacoma moglie di Giacomo zoppo fabbro del fu Carlo da Spilimbergo, essendo malata, detta il suo testamento e chiede di essere sepolta nel cimitero di S. Maria di Spilimbergo, cui lascia una tovaglia da porre sull’altare del SS. Corpo di Cristo; lascia all’ospedale di S. Giovanni di Spilimbergo due quarte di frumento ogni anno, col patto che i camerari facciano celebrare il suo anniversario con tre messe annue. Infine nomina suo erede universale il marito Giacomo. |
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Testamento |
Identificativo Linzi091 |
Datazione 1482 giugno 2 |
Regesto Donna Colotta del fu Francesco [Gros] da Spilimbergo vedova del fu Lorenzo di Nicolò de Thesis, essendo malata, detta il proprio testamento e chiede di essere sepolta nel cimitero di S. Maria di Spilimbergo, alla cui chiesa dona semel tantum una certa quantità di frumento. Lascia a Orsola del fu Odorico da Spilimbergo una pelliccia che lei aveva ricevuto dalla defunta Maria madre del fu ser Marco da Castelnuovo cancelliere di Spilimbergo, e il piumino del suo letto; lascia a Dorotea da Castelnuovo moglie di Antonio armentario da Valeriano, abitante a Spilimbergo, inserviente in casa della testatrice, un’altra sua pelliccia; lascia a prete Amico cappellano in S. Maria di Spilimbergo un letto con una coltre; lascia poi al nipote Salvatore fabbro del fu Cristoforo de la Curta abitante a Spilimbergo la sua casa, a condizione che egli paghi il livello annuo dovuto ai signori di Spilimbergo per detta casa, faccia celebrare l’anniversario della testatrice con quattro messe, e riservi una camera per detto prete Amico; dopo la morte del nipote Salvatore, la casa spetterà all’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo. |
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Testamento |
Identificativo Linzi087 |
Datazione 1479 aprile 18 |
Regesto Donna Sabbata vedova di Giovanni claviger da S. Daniele, molto vecchia, detta il proprio testamento e chiede di esser sepolta presso la chiesa di S. Michele di S. Daniele, nella tomba del marito; chiede che si faccia l’anniversario del defunto suo figlio Antonio con due messe. Lascia al nipote frate Nicolò del fu Giovanni da Faedis i suoi diritti su un campo sito nelle pertinenze di S. Daniele, verso Ragogna, già tenuto a livello dalla nobile Giovanna della Torre. Infine, nomina suoi eredi universali le figlie Caterina moglie di ser Nicolò Iuliani da Latisana e Leonarda vedova del fu Giovanni da Faedis abitante a Udine. |
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Testamento |
Identificativo Linzi085 |
Datazione 1477 marzo 27 |
Regesto Michele cestario […] abitante a Venezia in borgo S. Apollinare, figlio del defunto Odorico mercante da Osoppo, detta il proprio testamento al notaio Leonardo Quagliano, e nomina suoi procuratori i figli prete Marco officiante nel castello di Valvasone, in Friuli, e Giacomo cestario abitante a Venezia in borgo S. Apollinare, e il nipote Pietro cestario di Antonio, pure abitante a Venezia. Dispone che il suo corpo venga sepolto nel cimitero di S. Apollinare; inoltre conferma certe sue precedenti cessioni di beni agli eredi, tra le quali ricorda una casa, un orto e due braide nelle pertinenze di Spilimbergo, e altri beni a Osoppo. Infine nomina suoi eredi i figli Giacomo e Pietro ed il nipote Pietro. |
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Testamento |
Identificativo Linzi078 |
Datazione 1468 aprile 27 |
Regesto Ser Simone del fu Simone dei nobili consorti di Spilimbergo, volendo visitare la chiesa di S. Maria de Bure e temendo di morire intestato, detta il proprio testamento e chiede di esser sepolto nella chiesa di S. Maria di Spilimbergo, cui lascia un manso in S. Lorenzo a condizione che i camerari facciano celebrare ogni anno il suo anniversario con dodici messe. Al convento di S. Pantaleone lascia una braida, sempre a condizione che i frati celebrino ogni anno il suo anniversario con dodici messe. Lascia un’altra braida a ser Antonio e ser Nicolò del fu ser Prosdocimo, a patto che essi facciano celebrare sedici messe annuali per la sua anima. Lascia poi semel tantum all’ospedale di S. Giovanni del Remit di Spilimbergo un letto completo. Infine nomina suo erede universale il fratello ser Bertino, ma stabilisce che, se questi dovesse morire senza eredi diretti, l’eredità dovrà passare a detto ospedale di S. Giovanni Eremita, con la condizione che il giorno di S. Simone di ciascun anno vi si faccia una distribuzione di fava in memoria del testatore. |
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Testamento |
Identificativo Linzi067 |
Datazione 1458 ottobre 11 |
Regesto Giovanni calzolaio del fu Leonardo Ridolfi da Spilimbergo, essendo malato, detta il proprio testamento e chiede di essere sepolto nel cimitero di S. Maria di Spilimbergo, alla quale chiesa lascia semel tantum una libbra d’olio per il lume. Lascia all’ospedale di S. Giovanni di Spilimbergo un orto sito presso la via degli orti, in direzione di Barbeano; inoltre lascia a tale ospedale anche un letto che appartenne a donna Lucia, sua prima moglie, con due lenzuola, chiedendo che si celebri una messa per il suo anniversario. Stabilisce che la moglie Venuta resti usufruttuaria dei beni, quindi nomina suo erede universale Simone pellicciaio del fu Daniele del Vanin da Spilimbergo. |
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Testamento |
Identificativo Linzi074 |
Datazione 1467 agosto 10 |
Regesto La nobildonna Dorotea del fu ser Bernardo da Cividale, vedova del fu ser Pietro Zileti da Spilimbergo, detta il suo testamento e chiede di esser sepolta nella chiesa di S. Pantaleone di Spilimbergo, cui lascia per l’anima sua quattro staia di frumento, quattro staia di miglio, quattro di sorgo e quattro orne di vino semel tantum, da consegnare alla chiesa e ai frati di quel convento. Infine nomina sua erede universale la fraterna dell’ospedale di S. Giovanni di Spilimbergo, a patto che i camerari di detta fraterna si prendano cura di lei, provvedendone il vitto e il vestito per la durata della sua vita. |
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Vendita all’incanto |
Identificativo linzi076 |
Datazione 1467 novembre 11 |
Regesto Poiché i signori di Spilimbergo hanno stabilito che vengano poste all’incanto le proprietà di Suino da Spilimbergo, ed essendo risultato vincitore dell’asta ser Mattia apotecario di ser Francesco da Crema abitante a Spilimbergo, il nobile Albertino, agendo anche a nome degli altri consorti signori di Spilimbergo, approva la vendita di detti beni al prezzo di cinquanta ducati e un grosso, assegnando quale nunzio del possesso Daniele calzolaio di Florito. |
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Vendita all’incanto |
Identificativo Linzi076b |
Datazione 1467 novembre 13 |
Regesto I nobili Edoardo, Tommaso, Albertino e Ettore, anche a nome degli altri consorti signori di Spilimbergo, dichiarano di aver ricevuto la somma indicata per la vendita all’incanto dei beni di Suino da Spilimbergo. |
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Vendita all’incanto |
Identificativo Linzi076c |
Datazione 1468 marzo 23 |
Regesto Daniele calzolaio, nunzio del possesso, consegna a Mattia apotecario le proprietà acquistate all’incanto, consegnandogli in mano della terra di tali fondi. |
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Vendita all’incanto |
Identificativo Linzi228 |
Datazione 1579 luglio 16 |
Regesto Su istanza di prete Bernardino Fregoneo pievano di Spilimbergo, in esecuzione di una sentenza del podestà di Spilimbergo in favore del pievano e contro ser Luzio Calcaterra chirurgo di Spilimbergo, ovvero dei nipoti Giacomo Gallia e fratelli, viene venduta al pubblico incanto una braida di otto campi nelle pertinenze di Spilimbergo, già appartenuta al defunto Cau sarto da Spilimbergo e poi pervenuta al defunto Biagio Gallia. L’acquirente è Giovanni Battista del fu Troiano Cisternini da Spilimbergo, che paga la somma di cento trentatrè ducati, una lira e otto soldi, parte in contanti, parte francando un livello dovutogli da ser Giuseppe Fregoneo fratello del pievano. Il successivo 1 agosto Giovanni Battista Cisternini paga a prete Bernardino quaranta ducati, quindi il 1 ottobre salda il debito, versandogli altri ventuno ducati. |
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Vendita di un livello |
Identificativo Linzi140 |
Datazione 1519 agosto 25 |
Regesto Ser Boneto notaio del fu ser Vanino de Locatellis da Bergamo abitante a Spilimbergo vende per sette ducati e mezzo a Giovanni Antonio carpentario del fu Giovanni e a Mattia fabbro del fu Matteo falzaro da Spilimbergo, camerari della fraterna di S. Giovanni Battista, la riscossione di un livello perpetuo di tre quarte di frumento, dovute dagli eredi del fu Odorico e Giovanni di Leonardo Soiana da Spilimbergo su una loro braida sita in quelle pertinenze. |
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Vendita di un livello |
Identificativo Linzi140 |
Datazione 1520 febbraio 9 |
Regesto Leonardo barbiere vende per cinque ducati a Giovanni Antonio e a Mattia fabbro, camerari della fraterna di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, la riscossione di un livello perpetuo di due quarte di frumento. |
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