|
Testamento |
Identificativo Linzi001 |
Datazione [1301 maggio] 12 |
Regesto Guecello sarto del fu […] abitante a Portogruaro detta il proprio testamento e chiede di esser sepolto presso la chiesa di S. Andrea di Portogruaro; vuole che il suo funerale sia celebrato da sei sacerdoti, cui spetteranno quattro soldi ciascuno; lascia poi dieci soldi alla chiesa di S. Andrea, cinque soldi al pievano, dieci alla chiesa di [S. Cristoforo], dieci alla chiesa di S. Maria appartenente ai frati minori di Portogruaro; inoltre dispone un altro legato di una libbra d’olio per il lume di ciascuna di queste chiese. Alla moglie Blasia lascia una certa rendita, oltre alla disponibilità della dote, infine nomina suoi eredi i figli e le figlie: Benvenuto, Francesco, Martino, Andrea, Benvenuta e Agnese. |
|
|
|
|
|
Manumissione di un servo |
Identificativo Linzi002 |
Datazione [1327 agosto] 24 |
Regesto Documento riguardante la manumissione di Pellegrino del fu Ottonello detto “Valputta”, servo di masnada dei signori di Maniago. |
|
|
|
|
|
Manumissione di un servo |
Identificativo Linzi003 |
Datazione 1335 febbraio 4 |
Regesto Poiché i fratelli W[olvino] e [Galvano] del fu Olvrado di Maniago, agendo anche a nome del nipote Usbaldo del fu Al[merico], avevano manomesso il servo Pellegrino del fu Ottonello detto “Walputta”, ora Usbaldo ratifica tale affrancazione. |
|
|
|
|
|
Manumissione di un servo |
Identificativo Linzi004 |
Datazione Sec. XIV (1350 ca.) |
Regesto Si tratta probabilmente di una ratifica da parte di Usbaldo di Maniago circa la precedente affrancazione del servo Pellegrino del fu Ottonello detto “Valputta”. |
|
|
|
|
|
Manumissione di un servo |
Identificativo Linzi005 |
Datazione 1351 ottobre 26 |
Regesto Galvano signore di Maniago, anche a nome del nipote Usbaldo, per amor di Dio e in remissione dei suoi peccati manomette il servo Pellegrino del fu “Gualputo” ed i suoi discendenti: egli promette di non richiedere altro e di non ostacolare in alcun modo la loro libertà, sotto pena di duecento lire. |
|
|
|
|
|
Patti dotali |
Identificativo Linzi006 |
Datazione 1352 maggio [...] |
Regesto I fratelli Enrico, Giovanni, Casmanno e Mattia del fu Utussio da S. Vito promettono di dare in moglie la sorella Uliana a Nicolò di Paolo detto “Grallo” da Spilimbergo entro il prossimo giorno di S. Michele, assegnandole una dote di venti marche di soldi da pagarsi in quattro rate annuali dopo la celebrazione del matrimonio, e due indumenti foderati di pelliccia di volpe. I patti prevedono che, se Uliana premorisse al marito senza lasciare prole, detto Nicolussio potrà tenere per sé solamente dieci soldi grossi, restituendo il resto della dote; se invece il marito le premorisse senza prole, Uliana terrà per sé la dote e riceverà quindici soldi grossi tolti dai beni del marito; se invece Uliana avrà dei figli ma vorrà risposarsi, o vivere da sola, dopo la morte del marito, potrà usufruire della dote quale vitalizio, da spartirsi poi tra gli eredi. |
|
|
|
|
|
Manumissione di un servo |
Identificativo Linzi007 |
Datazione 1352 settembre 15 |
Regesto Il nobile Galvano del fu Olvrado signore di Maniago, mosso da pietà e in remissione dei suoi peccati, nonché memore dei grati servigi resigli da Antonio di Zanfurgnino, suo servo di masnada, lo manomette insieme ai suoi eredi, offrendolo alla chiesa di Aquileia. |
|
|
|
|
|
Compravendita |
Identificativo Linzi008 |
Datazione 1357 aprile 10 |
Regesto Gregorio e Ottaviano del fu ser Tuccio de Brunaleschis da Firenze e Uberto del fu Giacomo loro nipote, tutti abitanti a Spilimbergo, vendono per duecento lire di soldi a Domenico sarto e a Bartolomeo calzolaio da Spilimbergo, agenti in qualità di camerari della fraterna e dell’ospedale di S. Pantaleone di Spilimbergo, un manso sito in Lestans, retto da Giacomo de la Tosa di detta villa. |
|
|
|
|
|
Testamento |
Identificativo Linzi009 |
Datazione 1359 agosto 23 |
Regesto Nicolò del fu Raimondo Balisterii da Moruzzo, ora abitante a S. Daniele, essendo malato, detta il proprio testamento e chiede di esser sepolto presso la chiesa di S. Michele di S. Daniele, cui lascia per l’anno in corso un legato di venti denari aquileiesi, mentre a ciascuna chiesa nelle pertinenze di S. Daniele lascia dieci denari; alla chiesa di Ognissanti di Mels lascia una sua braida in località “Codugnella” affinché vi si celebri l’anniversario del suocero, dominus Enrico, della suocera e di donna Altaflora, loro figlia e moglie del testatore. Lascia un’altra braida in quello stesso luogo ai frati minori di Udine, in modo che essi facciano sua memoria nelle loro preghiere. Lascia alla sua seconda moglie, donna Benedetta di Enrico del fu ser Ottone da Spilimbergo, la somma di cinquecento lire di soldi, in parte ricevuta come dote. Ordina quindi che, se i figli Tommaso e Rainaldo non raggiungessero la maggior età, dovranno succedergli nell’eredità le figlie Caterina e Margherita; se invece tutti questi morissero senza discendenti, i suoi beni di Moruzzo spetteranno a detta chiesa di S. Michele, luogo della sua sepoltura, dove si farà memoria del suo anniversario con quattro sacerdoti e con tre staia di frumento e uno staio di fave, mentre la moglie resterà usufruttuaria dei suoi beni e diritti: dopo la morte di lei, la sua casa di Udine, sita in borgo Gemona, spetterà al monastero dei frati minori di Udine. Dispone quindi altri legati a titolo singolare, e infine nomina suoi eredi i figli Tommaso e Rainaldo. |
|
|
|
|
|
Procura per la manumissione di un servo |
Identificativo Linzi010 |
Datazione 1360 marzo 27 |
Regesto Poiché il nobile Nicolussio del fu Odorico di Aviano era stato assegnato da Galvano di Maniago quale nunzio per offrire all’altare maggiore di S. Maria di Aquileia il servo Antonio di Zanfurgnino da Maniago, ora egli nomina a sua volta un procuratore per eseguire tale manumissione. |
|
|
|
|
|
Compravendita |
Identificativo Linzi011 |
Datazione 1360 maggio 30 |
Regesto Zunitino del fu Valpu[tta] da Maniago servo di Rambaldo del fu Galvano di Maniago vende per venti lire di soldi al nipote Antonio di Zanfurgnino un orto con un sedime sul quale si paga un livello perpetuo di dodici soldi piccoli al nobile Rambaldo, oltre alla decima di tutto ciò che nasce su detto terreno. Interviene quindi detto Rambaldo di Maniago, che esenta l’acquirente dal pagamento del livello e della decima per i prossimi sedici anni. |
|
|
|
|
|
Testamento |
Identificativo Linzi012 |
Datazione 1363 luglio 8 |
Regesto Nicolò del fu Leonardo Bonini da Spilimbergo, essendo malato, detta il proprio testamento e, tra le altre cose, ordina che si facciano celebrare dodici messe nella chiesa dell’ospedale di S. Pantaleone di Spilimbergo: quattro per l’anima di suo padre Leonardo, quattro per la madre Subetta, e le rimanenti quattro per l’anima del testatore. Ordina che siano fornite ogni anno a detto ospedale sei tuniche di panno “griso”, da pagarsi sui suoi beni. Infine nomina suoi eredi i fratelli Simone e Francesco. |
|
|
|
|
|
Compravendita |
Identificativo Linzi013 |
Datazione 1364 aprile 5 |
Regesto Filippo del fu Giacomo Quattrocavalli da Spilimbergo, col consenso dei signori Enrico e Walterpertoldo di Spilimbergo, vende per duecento lire di soldi a Nicolussio detto “Bochon” di Mattiussio di Maniago, ora abitante a Spilimbergo, agente in qualità di cameraro e rettore dell’ospedale della chiesa di S. Pantaleone di Spilimbergo, un manso di terra arativa e piantata sito a Rodeano, retto e coltivato da Lorenzo e Nicolò da Silvella abitanti a Rodeano, sul quale si paga un affitto di quattro sestarii di tritico, quattro sestari di avena e quattro sestari di miglio nella misura di Spilimbergo, dodici denari nuovi aquileiesi, due galline con uova, una spalla di maiale. |
|
|
|
|
|
Immissione nel possesso di un manso |
Identificativo Linzi014 |
Datazione 1364 maggio 26 |
Regesto Poiché il notaio Supertino da Spilimbergo era stato assegnato da Filippo del fu Giacomo Quattrocavalli da Spilimbergo quale nunzio del possesso di un manso sito in Rodeano, retto da Lorenzo e Nicolò da Silvella, ceduto a Nicolussio detto “Bechen” di Matiussio di Maniago abitante a Spilimbergo, agente quale cameraro della fraterna di S. Pantaleone di Spilimbergo, ora lo stesso notaio immette il cameraro nel possesso del fondo, dandogli in mano la paglia del tetto dell’abitazione di quel manso. |
|
|
|
|
|
Locazione di un orto |
Identificativo Linzi015 |
Datazione 1371 febbraio 10 |
Regesto Il nobile Nicolò del fu Galvano di Maniago affitta a titolo di livello a Antonio del fu Zanfurgnino da Maniago un certo orto nella villa di Maniago, sul quale si paga un affitto annuo di ventotto soldi e una gallina. |
|
|
|
|
|
Divisione dell’asse ereditario |
Identificativo Linzi016 |
Datazione 1371 ottobre 13 |
Regesto I fratelli Paolo del fu Bartolomeo da Forgaria e Andrea abitante a Spilimbergo dichiarano di essere pervenuti di comune accordo alla divisione dell’asse ereditario, tanto paterno che materno. |
|
|
|
|
|
Promessa di pagamento |
Identificativo Linzi017 |
Datazione 1375 maggio 5 |
Regesto Basegliano del fu Domenigutto da Vivaro promette di pagare a Andrea del fu Bartolomeo da Forgaria abitante a Spilimbergo, entro il prossimo giorno di S. Michele, quattro staia di segale e due staia di sorgo nella misura di Spilimbergo, che ha già effettivamente da lui ricevuto. |
|
|
|
|
|
Compravendita |
Identificativo Linzi018 |
Datazione 1375 dicembre 8 |
Regesto Antonio del fu Tura da Spilimbergo e sua moglie Giacoma vendono per sessantasei ducati a Andrea del fu Bartolomeo da Forgaria abitante a Spilimbergo una loro braida di terra arativa e piantata nel territorio di Spilimbergo, in “Meleret”. |
|
|
|
|
|
Immissione nel possesso di una braida |
Identificativo Linzi018b |
Datazione 1376 gennaio 9 |
Regesto Antonio del fu Paolo detto “Garla”, essendo stato assegnato quale nunzio del possesso in favore di Andrea del fu Bartolomeo da Forgaria, lo immette nel possesso corporale del fondo dandogli in mano della terra, erba e tralci di vite della braida da lui acquistata. |
|
|
|
|
|
Compravendita |
Identificativo Linzi019 |
Datazione 1376 maggio 10 |
Regesto [Ser Matiussio del fu] Federico da Pinzano vende a Andrea [del fu Bartolomeo da Forgaria abitante a Spilimbergo] un certo manso sito in Barbeano, retto e lavorato da Odorico di detta villa, su cui si paga un affitto di uno staio di frumento, uno staio di miglio e uno staio di sorgo. |
|
|
|
|
|