Lettura scenica e regia di Paolo Patui
Oggi che il calcio pare un enorme business in cui il gioco c’entra poco; oggi che il calcio è vissuto soprattutto come possibile “carriera” in cui il divertimento è una sorta di “a parte”, un incidente di percorso; oggi che il calcio ha più a che fare con diagonali e ripartenze piuttosto che con il pallone, e con il vincere sempre e comunque e a tutti i costi, è ancora la letteratura a mantenere la memoria di un modo di giocare diverso, ingenuo eppure vero.
Racconti di campioni bizzarri e calciatori mediocri, ragazzi che giocano ovunque tranne che in un campo di calcio recintato e imprevedibili vittorie e sconfitte.
Saranno questi racconti a riportarci alla riscoperta di un mondo in cui a pallone si giocava. Punto e basta. Tutto il resto, grandi squadre, allenatori, tattiche e carriere, era un’altra storia, troppo lontana e tutto sommato nemmeno tanto interessante.
Letture tratte da:
Osvaldo Soriano,
FutbolEduardo Galeano,
Splendori e miserie del gioco del calcioRoberto Perrone,
ZamoraAndrea Aloi,
Do di piedePaolo Patui,
Volevamo essere i Tupamaros
Paolo Patui ha studiato la storia dei teatri friulani, scrivendo
Alla ricerca dei teatri perduti: appunti per una storia delle sale teatrali nel Friuli - Venezia Giulia (1989) e pubblicando poco dopo
L'AnfiTeatro morenico: cento anni di teatro e teatri sulle colline friulane.
Dopo avere firmato alcune regie, ha iniziato a scrivere.
Con Elio Bartolini ha firmato la traduzione della versione televisiva di
Berto Lôf; ma soprattutto con Bartolini è autore dello spettacolo teatrale
Bigatis: storie di donne friulane in filanda. Con la RAI regionale ha ideato e realizzato
L'alfabeto friulano delle rimozioni. Arbitrario pellegrinaggio tra nomi e cognomi che il Friuli non deve dimenticare. Ha tradotto in friulano
Maratona di New York di Edoardo Erba, interpretata da Fabiano Fantini e Claudio Moretti.
E’ autore anche de
La lungje cene di Nadâl, andato in scena per la regia di Gigi Dall'Aglio, con il quale sta ultimando un terzo testo in lingua friulana dedicato alla figura di Pietro Savorgnan di Brazzà. Con Dorino Minigutti ha collaborato alla realizzazione di
Nûfcent, venti puntate televisive sulla storia del novecento friulano. Ha pubblicato
Le ultime volte e nel 2006
Volevamo essere i Tupamaros che Gianni Mura ha definito su Repubblica: "Cinque racconti di calcio di ragazzi friulani che sarebbero piaciuti a Pasolini".
Da diversi anni si dedica alla lettura in pubblico di libri e ha inaugurato a San Daniele la rassegna
Leggermente - Appuntamenti periodici di resistenza letteraria.
Biblioteche in cortile 2010 è un'iniziativa del Sistema bibliotecario SeBiCo.
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